
Le malattie cardiovascolari sono il “male del secolo”, in Italia ogni anno 145.000 persone sono vittime di un infarto cardiaco, malgrado i progressi in campo farmacologico e terapeutico, queste malattie sono ancora la prima causa di morte in Italia e nei paesi occidentali.
Cosa scatena un infarto in persone che apparentemente stanno benissimo e/o sono sportive?
Oggi abbiamo la certezza che lo stile di vita è il punto fondamentale, la cattiva alimentazione, la sedentarietà, i “vizi” come fumo ed alcol, sono fattori determinanti per alterare l’equilibrio del nostro corpo.
Generalmente, quando non sono presenti difetti genetici, alla nascita siamo quasi perfetti.
Esiste un equilibrio naturale che controlla ogni reazione biochimica del nostro organismo.
Il nostro DNA, dalla nascita in poi, si rapporta con l’ambiente, una sorta di “comunicazione” fra le cellule e quello che accade al di fuori di esse.
Tempo fa si pensava che ognuno di noi avesse scritto nei geni il proprio destino ineluttabile, oggi, invece, numerosi studi ci hanno fatto comprendere come l’ambiente in cui viviamo e cresciamo incida profondamente sulla nostra salute, interagendo attivamente con i nostri geni (Epigenetica).
L’ambiente inteso non solo come luogo fisico, ma soprattutto abitudini, attività fisica, nutrizione e, quindi, stili di vita, infatti esiste un rapporto diretto tra nutrienti e patrimonio genetico (Nutrigenomica).
Oggi abbiamo infatti la certezza che alcune molecole influenzino l’attività della cellula anche agendo direttamente sul DNA, insomma c’è un dialogo costante fra le nostre cellule ed il mondo esterno.
Ambiente e nutrizione, senza alcun dubbio, hanno una azione diretta sulle cellule, quindi, sul nostro stato di salute. Perché non è il cuore ad ammalarsi, sono le cellule del cuore che si “ammalano”; non sono le arterie ad ammalarsi, ma le cellule delle arterie.
E questo vale per ogni organo. Alimentazione ed attività fisica sono determinanti nella prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari e non solo.
L’ Organizzazione Mondiale della Sanità stima che in Europa un terzo della popolazione non raggiunga i livelli raccomandati di esercizio fisico e che ciò sia responsabile di un milione di morti all’anno.
L’attività fisica raccomandata dall’OMS per ottenere benefici, in un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni, è di 150 minuti alla settimana, con esercizi che coinvolgano grandi masse muscolari, di tipo aerobico ad intensità moderata.
In alternativa ci si può allenare per 75 minuti alla settimana con attività di intensità elevata.
A livello dell’apparato cardiovascolare i benefici ottenuti con una regolare attività fisica riguardano la riduzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, inoltre si incrementa il consumo di grassi utilizzati per produrre energia con conseguente abbassamento dei livelli sanguigni di colesterolo totale, di colesterolo LDL e di trigliceridi.
L’aterosclerosi, ossia la formazione di placche che protrudendo nel lume delle arterie ne riducono fino ad occluderne il lume, è, quasi sempre, la causa di ictus cerebrale ed infarto cardiaco.
Affinché questa malattia si verifichi sono necessarie due condizioni: infiammazione del rivestimento interno delle arterie e presenza nel sangue di un elevato numero di LDL che insinuandosi nello spessore delle arterie causano infiammazione locale che darà origine alla placca.
Le cause che determinano questa infiammazione sono: il fumo di sigaretta, l’ipertensione arteriosa, i grassi saturi, l’aumento della glicemia ed i radicali liberi. Tutte queste cause sono riconducibili alla nostra alimentazione ed al nostro stile di vita.
Quindi seguire un corretto stile di vita, curando in particolare modo alimentazione ed attività fisica, è ciò che assolutamente si deve fare per il benessere del nostro sistema cardiovascolare e non solo.